Quest'anno la primavera è arrivata tardi, sia nel mio blog, sia nella mia testa e nell'aria. Vado fuori, mi affaccio al balcone e noto che la brezza fredda che sorvola in cielo è ancora nell'aria. Ma quando finirà?
La mia assenza sul web non è una protesta, non è una pigrizia, ma tutti questi mesi di letargo (chiamiamolo così) mi hanno fatto pensare a tante cose. Soprattutto che sono arrivata a trentatre anni e di aver realizzato nella vita cose bellissime, e non solo aver sofferto. Voglio dimenticare tutto. Ho la tentazione di pensare: la mia vita è un Dejà-vù. Possibile? Non posso farci niente, è nella mia natura, è tutto ciò che sono. E' inutile lamentarsi?
In me non è cambiato solo il modo di vedere le cose, ma anche la mia passione per i dolci, per la cucina, per il mondo, la mia visione delle cose... Questo non vuol dire che non cucino più come prima o non mi dedichi alle passioni che ho sempre adorato, anzi, ora sono molto più curate, più belle, più buone ed elaborate. Si! anzi sofisticate! Sofisticata sono diventata, come lo è la mia immeritata bravura.
IL MIO DONO. Così l'ho sempre chiamato. Come potrei non definirlo dono e aspettarmi ogni giorno grazie nuove?
Sono ancora così, non son cambiata. Scrivo questo post con accanto la mia adorata tazza di tè early grey al bergamotto, caldo, fumante, con l'aroma del limone e dello zucchero di canna che ne lieta i sapori. Come potrei tradire questo rito, una tradizione nelle mie mani, fatta sempre a colazione, con la stessa tazza serigrafata con la calla e sotto tazza coordinata, con lo stesso cucchiaino e l'immancabile tovaglietta americana per non sporcare il tavolo della cucina. Sì, sono sempre quì, il mio angoletto computer, posto in cucina, non potrei farne a meno. E' la mia ancora di salvezza quando voglio sbarcare e chiudermi nei miei sogni e desideri. La cucina è sempre e lo sarà immancabilmente la mia migliore medicina per tutti i miei problemi e nessuno può farmi cambiare idea.
La mia assenza sul web non è una protesta, non è una pigrizia, ma tutti questi mesi di letargo (chiamiamolo così) mi hanno fatto pensare a tante cose. Soprattutto che sono arrivata a trentatre anni e di aver realizzato nella vita cose bellissime, e non solo aver sofferto. Voglio dimenticare tutto. Ho la tentazione di pensare: la mia vita è un Dejà-vù. Possibile? Non posso farci niente, è nella mia natura, è tutto ciò che sono. E' inutile lamentarsi?
In me non è cambiato solo il modo di vedere le cose, ma anche la mia passione per i dolci, per la cucina, per il mondo, la mia visione delle cose... Questo non vuol dire che non cucino più come prima o non mi dedichi alle passioni che ho sempre adorato, anzi, ora sono molto più curate, più belle, più buone ed elaborate. Si! anzi sofisticate! Sofisticata sono diventata, come lo è la mia immeritata bravura.
IL MIO DONO. Così l'ho sempre chiamato. Come potrei non definirlo dono e aspettarmi ogni giorno grazie nuove?
Sono ancora così, non son cambiata. Scrivo questo post con accanto la mia adorata tazza di tè early grey al bergamotto, caldo, fumante, con l'aroma del limone e dello zucchero di canna che ne lieta i sapori. Come potrei tradire questo rito, una tradizione nelle mie mani, fatta sempre a colazione, con la stessa tazza serigrafata con la calla e sotto tazza coordinata, con lo stesso cucchiaino e l'immancabile tovaglietta americana per non sporcare il tavolo della cucina. Sì, sono sempre quì, il mio angoletto computer, posto in cucina, non potrei farne a meno. E' la mia ancora di salvezza quando voglio sbarcare e chiudermi nei miei sogni e desideri. La cucina è sempre e lo sarà immancabilmente la mia migliore medicina per tutti i miei problemi e nessuno può farmi cambiare idea.
Nessun commento:
Posta un commento