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lunedì 7 novembre 2011

Elogio al cioccolato

Difficile trovare qualcuno che non ami il cioccolato. Per la maggior parte di noi è uno dei grandi piaceri della vita. Declinato in mille modi, fondente o al latte, in barretta, sotto forma di cioccolatino o in bevanda calda, è sempre un cibo celestiale. Del resto, lo dice anche il nome scientifico del suo ingrediente principale: Theobroma cacao, espressione il cui primo termine significa letteralmente “nutrimento degli dei”.
Sono sempre più riconosciute le proprietà benefiche del cioccolato, che ormai anche in campo scientifico non è più considerato soltanto una delizia per il palato.
Quali sono i benefici del cioccolato per la salute?
Il fatto che contenga tracce di caffeina, lo rende un eccezionale stimolante. Il contenuto di teobromina agisce invece positivamente sul cuore, mentre la fenietilamina funge da antidepressivo. Di fatto, la combinazione delle tre sostanze fornisce una notevole carica di energia a chi lo assume e serve per ritrovare il buonumore, come tutti ben sanno. Qualcuno si spinge a prescrivere 15 grammi di cioccolato fondente per 3 volte la settimana come integratore contro la sindrome da stanchezza cronica. Sarà…
Il cioccolato ha anche importanti proprietà antiossidanti, grazie al suo alto tenore in flavonoidi. Una recente e autorevole ricerca dell’università di Cambridge promuove il cioccolato come protettore del sistema cardiovascolare, contro il rischio di infarto e ictus. Altri studi hanno evidenziato la capacità di contribuire ad abbassare la pressione sanguigna e ad aumentare la sensibilità insulinica. Ahimè, gli effetti protettivi del cioccolato si ottengono con circa 7,5 grammi al giorno, cioè poco più di un cioccolatino, mentre le abbuffate annullano gli effetti benefici.
Anche i bambini sanno che il cioccolato ha anche un elevatissimo valore energetico, perciò è indicato nelle diete ingrassanti e nelle anemie, per il discreto contenuto in ferro. Controindicato invece nei soggetti con eccesso di peso, nei diabetici e con coloro che soffrono di disturbi epatici e alterazioni del metabolismo lipidico (questo è vero soprattutto per il cioccolato al latte più che in quello fondente). Per il suo contenuto di teobromina non va somministrato a chi soffre di iperuricemia e gotta e nei casi di ossaluria (calcoli renali prodotti per azione dell’acido ossalico). E’ inoltre un vasodilatatore, per questo è meglio evitarlo durante le crisi di cefalea ed emicrania.
Il cioccolato dà l’illusione di essere un alimento conservabile a lungo. In realtà, risente molto dell’azione di un ambiente caldo e al tempo stesso non si presta a essere tenuto in frigorifero. L’ideale è tenerlo in un luogo fresco e asciutto, possibilmente a una temperatura tra i 18 e i 20° C. Una volta tolto dall’involucro, anche se non si guasta, perde gran parte del suo sapore. Ma di solito questo non avviene, almeno a casa nostra. 

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