Preferisco i difetti e le cose semplici.
Voglio essere piena di difetti così da far svelare i miei pregi. Voglio essere vera a costo di pagare con la solitudine. Voglio essere sensibile pur di non cambiare. Voglio essere timida e negare ogni sorriso celato. Voglio essere una sognatrice pur di non vivere un’esistenza nulla. Voglio soffrire per sorridere domani. Voglio amare sapendo che riceverò altrettanto lo stesso affetto. Voglio essere me stessa senza mai lasciarmi plagiare.
No, non vorrei mai essere perfetta. La perfezione è utopia. E io so di vivere nella realtà. Nella mia realtà.
Cos’è che mi fa andare avanti?
E' una domanda che faccio spesso, perché in fondo, se ci pensi, siamo qui appesi a un filo, sballottati dal destino, ma continuiamo a combattere. Se ami quello che sei sarai sempre inaffondabile.
Io mi fido soltanto di me. A volte più piano a volte più in fretta riesco sempre a uscire dal mio nido di aculei. Sì, mi amo. Sono fiera di me e spero davvero di non perdermi mai per qualcuno o qualcosa.
Amare la primavera è troppo facile, lei ha gli uccellini che cantano, i fiorellini nei prati, i colori pacati della rinascita, insomma è come giocare con la fabbrica degli assi nella manica…è scorretto. L’autunno è tutt’altro mondo. Lui non ti incanta con la tiepida brezza profumata. Tutti odiano l'autunno o l’inverno… non ci trovo nulla di male in queste stagioni… anzi, infondo a tutti fa bene una bella giornata uggiosa per rilassarsi davanti alla tv sotto una coperta con una bella tisana calda e tutti abbiamo sfruttato una giornata di freddo invernale per rubare una felpa a un amico o abbracciare qualcuno.
L’arancione mi fa pensare ai tramonti e alle albe. Alle nuvole dorate, alle giornate di sole, ai colori dei fiori e ai ciuffi d’erba che risplendono al calar del sole. Lo collego alla natura come colore; non è razionale ne triste. Influisce su di me rendendomi felice. Più che ricordi mi trasmette emozioni.
L’autunno. I suoi colori. Le passeggiate lungo i viali circondati dagli alberi di mille sfumature. Il rumore delle scarpe sulle foglie secche.
Un insieme di sciarpe e cappelli, di maglioni e guanti dalle mille fantasie e dai mille colori.
Il cioccolato caldo e il mio libro nuovo, fresco, profumato. Quello che ho acquistato proprio oggi, in quella libreria all’angolo così accogliente, con le poltrone di pelle, scure e lisce, e quel profumo inebriante, magico, buono, che solo le librerie possono avere.
Il piumone e il mio film preferito, quello che ho già visto mille volte, ma ogni volta che lo guardo è come se fosse la prima.
Il tè caldo e le chiacchierate attorno ad una candela.
Le serate trascorse a guardare la pioggia cadere, a pensare, a ricordare, ad amare.
I brividi lungo la schiena e gli abbracci per scaldarsi.
Il freddo.
Il vento.
L’autunno.
Avete mai alzato la testa dal vostro cellulare per osservare i colori dell’autunno? Beh, se non vi è mai capitato perchè siete troppo presi a muovere le dita o perchè siete troppo impegnati a guardare le vetrine dei negozi, provate a fermarvi due secondi e alzate la testa, osservate tutto ciò che vi circonda, che sembra quasi di essere in un quadro di Monet, e per quei due secondi la tristezza sembra scomparire.
C’è qualcosa, nell’aria di ottobre.
E’ l’elettricità che ti pervade mentre cammini in mezzo agli altri, immergendoti nella frenesia allegra di un sabato pomeriggio illuminato dai lampioni.
Ma è anche una strana attesa, come se sentissi che qualcosa di bello sta per tornare. Una passeggiata solitaria nella foresta vivida di colori, e ti sembra quasi di vedere gli alberi contemplare sornioni la tua stessa felicità.
C’è qualcosa, nell’aria di ottobre… e forse è magia.
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