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domenica 21 aprile 2013

La Primavera

Siamo molto indietro quest'anno con le fioriture. Il tempo ci ha regalato pochissime giornate di sole.
La natura comunque segue il suo corso e le prime corolle nonostante tutto si sforzano di regalare profumi e colori...

La primavera, cosi' come ogni altra stagione e' un vero maestro di vita.
Noi esseri umani, possiamo imparare tanto da Madre Natura e mettere in pratica i suoi saggi consigli silenziosi ma ben visibili.
Ecco 5 saggi consigli  dalla Primavera:

Risveglio
Le piante, i fiori che consideravamo "morti" in inverno, come risvegliati da una forte energia di Luce rinascono in primavera.
Un albero non penserebbe mai di far nascere le sue foglie d'inverno, quando non c'e' il clima e l'energia necessaria.
Impariamo a cogliere al momento giusto l'energia del Risveglio.

Pazienza
Bisogna imparare a lasciare che le cose accadono al momento giusto.
Quando il momento propizio giunge, le cose nasceranno da se', senza bisogno di lotte e di preoccupazioni. Sono inutili le pressioni per fare nascere qualcosa prima del tempo, in quanto ogni cosa ha bisogno del suo momento e della sua energia.
Ricominciare da capo

La Primavera ci ricorda che c'e' sempre la possibilita' di ricominciare da capo. Dopo l'inverno dormiente, una nuova Primavera da' la possibilita' a tutti i fiori di rinascere.
Accettare il cambiamento

Il cambio delle stagioni ci comunica con armonia che nulla e' per sempre e che ogni albero, ogni fiore attua un cambiamento a secondo della stagione in cui vive, cambiando con essa e non contro di essa.
Non perdere l'occasione
Nessun fiore rifiuta di nascere in primavera, poiche' l'occasione di questa energia di rinascita altrimenti non si presentera' piu' per un altro anno.
Quando e' il tuo momento, spogliati delle tue paure e lascia che il tuo fiore interiore possa sbocciare.
Enjoy !!

giovedì 18 aprile 2013

Aprire finestre di futuro

Il buongiorno si vede da... #sticazzi!!! Si può dire in un blog? O me lo oscureranno?
Poco importa quando dentro non riesci ad aprire finestre di futuro.
Cosa mi offre questo paese?
Non ho mai saputo rispondere e vedere risposte a questa domanda. L'unica cosa che noto e il mio piccolo che sta diventando un grande problema. Solo in alcune giornate, dove ,magari un incontro o una telefonata, ti fanno aprire  quella inaspettata finestra sul futuro, ma immediatamente si chiude  per aprire quelle delle delusioni.
Varie finestre sono chiuse e non so quando si riapriranno. Si aspetta un'era migliore, un momento migliore, o magari delle giornate migliori.

mercoledì 17 aprile 2013

Vivere questo compleanno

Oggi è il mio compleanno, ma non ho voglia di festeggiare. La mia luna sta cambiando, sarà l'endometriosi che mi ha cambiato. Quest'anno odio festeggiarlo, odio festeggiare qualcosa che non ha un perchè.
L'anno scorso ho avuto tanti motivi per farlo, ma ora no. Sento solo quella rabbia che mi sale dentro e che non riesco a reprimere, a calmare. Nemmeno evocare Dio serve ad addolcire il mio dolore.
Non è giusto che questa mia pena inizi quando mi sveglio e non finisca quando vado a letto!
Oggi festeggio il mio compleanno?
Nemmeno sotto colpi di pistola mi convinceranno a farlo. La mia testa è troppo impegnata altrove. Eppure faccio le differenze. Le differenze di soli dodici mesi e le sue giornate positive, e mi dico: non si può vivere di pochi giorni di felicità...
Potrei concentrare la mia vita altrove e vivere di cose dove ne vale la pena farle, ma non riesco a trovare sbocco a questo buio che mi ha invaso l'anima.
Si dice che per ogni stella in cielo che brilla una lo faccia per te... non capisco perchè sia coperta da nuvole...

lunedì 8 aprile 2013

Evocare la primavera

Cosa bisogna fare per chiamare la primavera?
Questa bella stagione non si decide mai ad arriva. Tutta la penisola è invasa da getti di mal tempo, e col il tempo anche il nostro umore non decide di cambiare. L'aria è sempre così lunatica che sembriamo essere ancora secchi e bui come l'inverno, che in teoria deve essere passato, ma in pratica...

domenica 31 marzo 2013

Buona Pasqua

Ti ho trovato in tanti posti, Signore.
Ho sentito il battito del tuo cuore nella
quiete perfetta dei campi, nel tabernacolo oscuro di una cattedrale vuota, nell'unità di cuore e di mente di un'assemblea di persone che ti amano.
Ti ho trovato nella gioia, dove ti cerco e spesso ti trovo.
Ma sempre ti trovo nella sofferenza.
La sofferenza è come il rintocco della campana che chiama la sposa di Dio alla preghiera.
Signore, ti ho trovato nella terribile grandezza della sofferenza degli altri.
Ti ho visto nella sublime accettazione e nell'inspiegabile gioia di coloro la cui vita è tormentata dal dolore.
Ma non sono riuscito a trovarti nei miei piccoli mali e nei miei banali dispiaceri.
Nella mia fatica ho lasciato passare inutilmente il dramma della tua passione redentrice, e la vitalità gioiosa della tua Pasqua è soffocata dal grigiore della mia autocommiserazione.
Signore io credo. Ma tu aiuta la mia fede.
Madre Teresa di Calcutta

giovedì 21 marzo 2013

21 marzo: Primavera?

 
Oggi, 21 marzo, è primavera, ma non appare come il classico giorno quete con vento primaverile che sfiora il viso e i capelli. Fuori il cielo nuvoloso minaccia pioggia, e in gran parte d'Italia fa freddo. Il mal tempo incombe e sembra arrivare tardi la bella stagione.
E’ vero, la primavera tarda ad arrivare ma c’è da dire che questo inverno mi ha regalato dei momenti meravigliosi.

Fuori c'è vento e pioggia, ma io penso solo alle cose belle.  Rintanata nella mia cucina, intenta a scrivervi con un arrosto nel forno, un semplice sugo al pomodoro sui fornelli, vivo questa strana giornata affianco la mia finestrella del pozzo luce e aspetto il pranzo, momento armonioso insieme alla cena...

martedì 12 marzo 2013

La genesi della mela

 
Nella mitologia Greca Gaia, la Madre Terra, regalò a Zeus ed Hera un albero carico di mele d'oro nel giorno del loro matrimonio. Vigilato da Ladon, il serpente che non dorme mai, l'albero era stato posto nel giardino delle Esperidi, figlie della Stella della Sera. Le Mele d'Oro di quell'albero divennero il centro di tante, famose storie d'amore, tentazione e corruzione, passando dal rapimento di Elena di Troia, fino al racconto della sconfitta e conseguente matrimonio di Atlanta.
E, come si sa, la Storia non cambia : sia che si parli di Adamo, Iduna, delle Esperidi o di Avalon , l'idea che l'uomo ha del paradiso è rappresentata da un giardino in cui abbondano gli alberi da frutto: la loro irresistibile sensualità e la conseguente, calamitata seduzione.
Per quanto ci è dato sapere i nostri antenati sono sempre stati innamorati della frutta : infatti è l'unico alimento – a parte il latte ed il miele – che la natura ci regala quanto è nella sua forma migliore e la mela, in tutto questo, ha una sua storia particolare : è da sempre associata a simboli anche estremi tra loro. Se da una parte la troviamo a simboleggiare l'amore, la bellezza, la fortuna e la salute, il conforto, e la saggezza, dall'altra la troviamo testimone di tentazione, sensualità e sessualità, virilità e fertilità.
Non stupisce, date le connotazioni sessuali, ma anche romantiche, che le mele venissero considerate l'ideale fine pasto : non solo avevano un sapore squisito ed aiutavano la digestione, ma venivano interpretate come potente afrodisiaco che preannunciava i piaceri del dopo pasto. Nessun dubbio quindi riguardo al fatto che le mele venissero considerate il miglior frutto che la terra potesse regalare e per questo assai ricercate: alberi di mele presero sin da allora il posto che gli spettava nei giardini dei potenti e delle personalità di tutto il mondo.

domenica 17 febbraio 2013

...Un momento per ascoltare


Un uomo si mise a sedere in una stazione della metro a Washington DC ed iniziò a suonare il violino; era un freddo mattino di gennaio. Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti.
Durante questo tempo, poiché era l'ora di punta, era stato calcolato che migliaia di persone sarebbero passate per la stazione, molte delle quali sulla strada per andare al lavoro.
Passarono 3 minuti ed un uomo di mezza età notò che c'era un musicista che suonava.
Rallentò il passo e si fermò per alcuni secondi e poi si affrettò per non essere in ritardo sulla tabella di marcia.
Alcuni minuti dopo, il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una donna tirò il denaro nella cassettina e senza neanche fermarsi continuò a camminare.
Pochi minuti dopo, qualcuno si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma l'uomo guardò l'orologio e ricominciò a camminare. Quello che prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni.
Sua madre lo tirava, ma il ragazzino si fermò a guardare il violinista.
Finalmente la madre lo tirò con decisione ed il bambino continuò a camminare girando la testa tutto il tempo. Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini.
Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi.
Nei 45 minuti in cui il musicista suonò, solo 6 persone si fermarono e rimasero un momento.
Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente. Raccolse 32 dollari. Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno applaudì, ne' ci fu alcun riconoscimento.
Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei più grandi musicisti al mondo.
Suonò uno dei pezzi più complessi mai scritti, con un violino del valore di 3,5 milioni di dollari.
Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito al teatro di Boston e i posti costavano una media di 100 dollari.
 Questa è una storia vera. L'esecuzione di Joshua Bell in incognito nella stazione della metro fu organizzata dal quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone. La domanda era: "In un ambiente comune ad un'ora inappropriata: percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato?".
 Ecco una domanda su cui riflettere: "Se non abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei migliori musicisti al mondo suonare la miglior musica mai scritta, quante altre cose ci stiamo perdendo?"
Tratto da un articolo americano, il "Washington Post"

sabato 9 febbraio 2013

❤❤❤ 17/12/2012 ❤❤❤

E' passato più di un mese dal giorno del mio matrimonio e dentro sento ancora l'emozione di quei momenti magici.
Difficile raccontare tutto quello che è successo. Mentre percorrevo la navata della chiesa, dentro di me, pensavo che quello che provavo in quel momento non li avrei mai più vissuti, e desideravo  non finisse mai.
Ho goduto ogni istante vissuto di quel giorno, consapevole che non averrà mai più e il ricordo rimarrà sempre nel mio cuore.
La cerimonia, momento prezioso della festa, è stata intima, carismatica e sentita.
Dopo la camminata al braccio di mio padre tutto si è  svolto in brevissimo tempo, tanto da non farmi rendere conto di nulla. Durante la cerimonia non mi sembrava vero di avere molte persone alle mie spalle. Mi sentivo sola col il mio futuro sposo, il celebrante e la mia famiglia.
E' stato tutto perfetto: la musica, la cantante lirica, il coro, i fiori e l'uscita dalla chiesa con il lancio del riso, un turbinio di emozioni. I saluti con amici e parenti sul sagrato, baci, abbracci e complimenti si sono susseguiti alla velocità della luce non facendomi capire più nulla.
Durante il tragitto per raggiungere il ristorante tutto quello vissuto sembrava quasi irreale, in quel momento, in auto, esistevamo solo noi, i nostri volti sorridenti, i nostri sguardi felici di aver realizzato un sogno.
Il pranzo, l'animazione e il violino ci hanno sviati dal sogno in corso e la conclusione con una torta maestosa, decorata con calle bianche e rose rosa, ci ha semplicemente lasciati senza parole.
Momenti magici per un  giorno da fiaba...❤
 

giovedì 22 novembre 2012

Christmas Butter

burro di natale...
E  si avvicina ancora una volta il Natale.
Per strada i preparativi e nelle case si respira già quella magica atmosfera, anche grazie ai negozi che, con il loro "commercio natalizio", arricchiscono le vetrine per far apparire un anno migliore.
Le cucine sono pronte ad imburrare quella dolce tavola, che sia a pranzo o a cena, non importa,  regna solo la gioia di stare insieme per amore della famiglia.
Il Natale si spalma sulle case e sulla gente come burro morbido e candido.
Oh, il Natale... come ogni anno arriva in punta di piedi per poi sfociare in grande gioia. Ogni anno fa ritornare in mente nuove speranze e nuovi desideri. Ci si raccoglie tutti, in una casa, intorno ad un camino, a delle luci, ad un albero luminoso... tutto fa Natale quando si sta insieme a chi ami.
Si raccontano favole ai bambini, strane storie di uomini che volano in cielo in groppa ad una slitta trainata da renne magiche. E poi, i dolci profumi provenienti dalla cucina.
Il Natale si avvicina, se lo cerchi è già in cucina...La cucina: unica protagonista di questa magica festa.

 

Al di là delle classiche previsioni il Natale costituisce un momento di rinascita: un momento per riflettere su quel che abbiamo fatto e su quel che avremmo potuto fare, su quel che non abbiamo fatto e su quel che non avremmo dovuto fare.
Si avvicina il Natale e forse giunge il momento di adeguare i propri comportamenti ai buoni propositi, convertendo le tendenze negative in tendenze positive, e agendo in maniera da trainare anche la gente attorno a noi, le persone che ci circondano, per dimostrare che con sacrifici e gioia di stare insieme si può arrivare lontano stando vicini.
Perché, se è vero che per costruire ci vuole molto tempo, è altrettanto vero che per distruggere è sufficiente un secondo.
Si avvicina il Natale, allora, e forse per qualche istante, qualche ora o qualche giorno lo stress, la vita frenetica, i mille problemi che quotidianamente ci deprimono e opprimono, dovrebbero essere messi da parte: al bando la voglia di essere sempre e costantemente in competizione con l’unico fine di cercare un benessere esclusivo ed egoistico, al bando il desiderio di prevaricare le altre persone.
Sotto lo sguardo di dicembre cerchiamo di recuperare sguardi, carezze e sorrisi, necessariamente reali e concreti, ma anche semplicemente metaforici.
Si avvicina il Natale, è un moto di gioia pervade l'animo delle persone.

Onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di tenerlo con me tutto l'anno.
(Charles Dickens da "Canto di Natale")

sabato 3 novembre 2012

♥ Si avvicina un sogno...

II giorno più bello della vita di ogni donna, o quasi: il matrimonio.
Che emozione, coronare il proprio sogno, a volte il sogno di una vita intera.
Ma dietro a quell’unico giorno di immensa felicità c’è un’altrettanta immensa e stressante preparazione.
Sognavo il mio matrimonio da quando ero bambina.  L’evento più importante della  vita, il giorno in cui giurerai amore eterno al tuo principe azzurro circondata dagli affetti più cari.
L'emozione è alle stelle...

sabato 22 settembre 2012

Alle porte dell'autunno

Anche quest'anno arriva l'autunno sperimentando la bellezza di questa stagione.
La amo. La sento mia.
In cucina, la sera, chiudo la finestra, segno del fresco vento che inonda le strade.
Ogni anno l'aspetto con trepidazione, la mia ansia piacevole mi porta col pensiero a mondi straordinari fatto di profumi di uva trasformato in mosto, foglie dai colori caldi, di zucche e funghi. Ogni anno coloro la mia tavola di delizie di stagione.
A me e soprattutto a voi auguro un buon autunno.
Buon Autunno ...
... A chi... ancora guarda il mondo con lo sguardo meravigliato di un bambino.  A chi sa aprire il cuore all'amore. A chi dispiega le proprie ali alla scoperta di nuovi cieli. A chi sa ascoltare le parole e ancora di più i silenzi. A chi ha sempre tempo per un abbraccio. A chi ha conosciuto il dolore e proprio per questo ama di più la vita. A chi sa sorridere con gli occhi e col cuore perchè conosce il prezzo delle lacrime. A chi... ha il cuore ferito ma non si stanca di viaggiare verso l'isola che non c'è.  A chi ha un sogno folle nel cassetto. A chi non ha più sogni ma non si arrende e ne cerca ancora.
 E infine buon autunno alle mie anime vicine, che la vita sia dolce con noi e con le persone che amiamo... 
Voglio un autunno rosso come l'amore, giallo come il sole ancora caldo nel cielo, arancione come i tramonti accesi al finire del giorno, porpora come i granelli dell'uva da sgranocchiare. Voglio un autunno da scoprire, vivere, assaggiare.

Piogge autunnali si avvicinano dando il benvenuto a funghi, a foglie vestite di nuovi colori,  a scampagnate in bici ammirando la bellezza trasformata della natura, regalandone meraviglia. L'odore delle castagne arrostite, i primi camini fumanti, il profumo degli agrumi e della cucina casereccia... tutto questo risvegliano i sensi.
Alle porte dell'autunno le ore di luce diminuiscono e si affacciano le prime piogge, può capitare di cadere preda della malinconia.
Ma a cosa rimanda il malumore che nasce nell'uomo davanti al cambiamento delle stagioni?
"Le stagioni invecchiano in fretta o meglio, come dice Antonio Tabucchi in una raccolta di storie, il tempo invecchia in fretta. Le stagioni nel loro succedersi simboleggiano le fasi della nostra vita, ci danno il senso del tempo che passa e ci inducono a meditare sulla nostra finitudine"(...).
E' un eterno ritorno...
Nella ripetitività del mio lavoro e della vita, la percezione del tempo si altera e si congela in un tempo senza età. Mi sento un eterna bambina. Poi all'improvviso la scoperta di una malattia mi spinge ad uscire di casa in un giorno pieno di sole. Per la prima volta,  ho guardato i monti intorno al mio paese e li ho visti bellissimi. Mi sento improvvisamente vecchia e nel sentimento doloroso della scoperta incontro di nuovo la vita".
Ogni anno l'autunno ritorna a mostrare i suoi scenari suggestivi, pieni di nuovi colori. La caduta delle foglie diventa l'emblema della nostra condizione. "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie" recita in un unico verso una famosa poesia di Giuseppe Ungaretti. In questo paesaggio ritroviamo i nostri ricordi, rimpianti, rancori, profumi, silenzi, gioie, tristezza. Tutta la tristezza del tempo perduto,  ma questa tristezza è preziosa se saputa ascoltare. Attraverso essa impariamo un po' a morire mentre impariamo a vivere più vicino al ritmo della natura, che è lo stesso che scandisce la vita dell'uomo: libera la nostra mente e ci rende più vivi, in grado di dialogare con noi stessi e con gli altri in un modo nuovo, di stabilire nuove priorità, di riscoprire gli affetti e i rapporti più autentici.


lunedì 17 settembre 2012

La vita di coppia

 
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono rifiutato di vivere nel passato
e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di piu nel momento presente,
in cui TUTTO
ha un luogo.
E’ la mia condizione di vita quotidiana
 e la chiamo
PERFEZIONE.
 
Vivere con il mio amore, tutti i giorni, nello stesso spazio, è sempre stato il mio desiderio più profondo.
 
La vita di coppia non è un qualcosa di già preconfezionato, ma esige una costruzione costante e paziente da parte di entrambi, sperimentandone la difficoltà e talvolta il fallimento.
Ogni relazione incomincia con un incontro. Un pò alla volta ci si rende conto che si sta bene insieme, che si prova interesse l'un l'altro e si è pronti a rivelare qualcosa di sè.
Tutto è cominciato con un incontro, uno sguardo, un sorriso, una parola. Dopo i primi momenti, si è fatta viva l'esperienza di stare bene insieme, si sono manifestate sempre più intensamente la trepidazione dell'attesa, la gioia dell'incontro, la bellezza di essere in due. Si sviluppa un sentimento di attrazione che rende felici, reciprocamente "diversi" dagli altri amici, per cui si desidera stare da soli, parlarsi comunicare, manifestare la propria predilezione anche con gesti che con altri non si farebbe.
E' il momento dell'innamoramento: fenomeno indefinibile completamente, non traducibile in termini precisi, le parole possono esprimere solo gli effetti; diviene qualcosa di incontrollabile, spontaneo, può incanalare tutte le attività mentali. Lo scopo è quello di rompere il sistema chiuso della propria personalità individuale, abituando il soggetto a prendere decisioni, a progettare, a pensare e a sentire, tenendo presente l'altra personalità, con le sue aspirazioni, interessi, bisogni. Progressivamente emerge una realtà nuova: il noi, la coppia. A mano a mano che ci si conosce meglio, è probabile che ci si partecipi l'un l'altro del proprio mondo interiore dei propri sentimenti, così che la vita di ogni giorno diventa sempre più ricca di significato.
E' scelta gioiosa, entusiasmante, ma anche dura. E' l'incontro di due storie diverse, di tanti anni vissuti separatamente. Ognuno ha i suoi interessi, le sue idee; di qui viene la ricchezza dell'incontro. Ognuno deve rispettare la personalità dell'altro e aiutarlo a realizzare se stesso.

Il rapporto a due diviene così scelta di stare insieme, di camminare, di costruire una realtà nuova. Ed è l'amore: offrire la propria disponibilità a donarsi all'altro, con impegno di fedeltà reciproca. E' il passaggio verso la stabilità, la quotidianità, all'amore come scelta di vita. Tutto questo passa attraverso alcuni momenti di crescita, in cui si è protesi alla conquista di alcune tappe. Il superamento delle proprie posizioni, dei propri modi di pensare, di agire, rappresenta il primo passo concreto per andare incontro all'altro.
Lo svincolo e l'autonomia dalla propria famiglia d'origine, dalle regole, dalle modalità e dalle consuetudini che vigono in essa, rappresenta un passo decisivo per il costituirsi ed il vivere la coppia.
Le dinamiche della vita di coppia
del Dott. Argentino Cagnin
 




L'amore non è soltanto una relazione con una particolare persona: è un'attitudine, un orientamento di carattere che determina i rapporti di una persona col mondo, non verso un "oggetto" d'amore. Se una persona ama solo un'altra persona ed è indifferente nei confronti dei suoi simili, il suo non è amore, ma un attaccamento simbiotico, o un egoismo portato all'eccesso. Eppure la maggior parte della gente crede che l'amore sia costituito dall'oggetto, non dalla facoltà di amare. Infatti essi credono perfino che sia prova della loro intensità del loro amore il fatto di non amare nessuno tranne la persona "amata". Poichè non si vede che l'amore è un'attività, un potere dell'anima, si ritiene che basti trovare l'oggetto necessario e che, dopo ciò, "tutto vada da sè". Questa teoria può essere paragonata a quella dell'uomo che vuole dipingere ma che, anziché imparare l'arte sostiene che deve solo aspettare l'oggetto adatto, e che dipingerà meravigliosamente non appena lo avrà trovato.
Quando amo veramente una persona, io amo il mondo, amo la vita. Quando dico "Ti amo", devo essere in grado di dire "Amo tutto in te, amo il mondo attraverso di te, amo in te anche me stessa".


domenica 29 luglio 2012

Due cuori...♥♥



  A me che Belen ha lasciato Corona per mettersi con quello di Amici, non me ne frega sinceramente niente. E non ho intenzione per tutta l’estate di sorbirmi le sue pseudo storie d’amore, che tra l’altro  sono solo che volgarità sotto i riflettori.
 Se dobbiamo fare del gossip, allora facciamolo letterario.
Sapevate della storia d’amore tra Alberto Moravia ed Elsa Morante? E del suo tradimento con Dacia Maraini? E chi non si ricorda della memorabile coppia Fitzgerald e Sayre?
Vorrei parlarvi di coppie di scrittori sempre amati nonostante il tempo che passa...
....Quando l’amore si intreccia con la letteratura…
♥ Alberto Moravia (pseudonimo di Alberto Pincherle), autore di romanzi quali “Gli indifferenti” o “La Noia” è stato non solo uno scrittore, ma anche un giornalista, un saggista, un report di viaggio e un drammaturgo italiano. Nel 1941 sposa Elsa Morante, considerata da alcuni critici una tra le più importanti autrici di romanzi del dopoguerra. I due si separano però nel 1962 e Moravia si riaccompagna con Dacia Maraini, anch’essa scrittrice appartenente alla cosiddetta “generazione degli anni trenta”. Niente da fare nemmeno questa volta: i due si lasciano e Moravia si sposa, per la seconda volta, con Carmen Llera, di 45 anni più giovane di lui. Mica scemo!
 “Quando si è innamorati, si comincia sempre con l'ingannare se stessi e si finisce sempre con l'ingannare gli altri. Questo è ciò che il mondo chiama una storia d'amore”, scriveva Oscar Wilde. Chissà se prima o dopo il matrimonio con Constance Lloyd, scrittrice e giornalista inglese, di cui si innamora a prima vista e che sposa praticamente subito, pentendosene altrettanto velocemente. Al termine della loro luna di miele, infatti, Oscar già vacilla sulla sua scelta. Di fronte alla moglie incinta con attacchi di nausea, il suo unico pensiero è quello di non volere baciare una donna (la sua) che è appena stata male. Alla faccia del poeta innamorato!
♥ L’immagine di Francis Scott Fitzgerald è da sempre legata a quella di Zelda Sayre. Lui: scrittore e sceneggiatore, considerato uno fra i maggiori autori dell’Età del Jazz del XX secolo e lei: pubblicista e scrittrice statunitense. I due si conoscono durante un ballo a inizio Novecento e Francis rimane subito affascinato dalla sua bellezza e così si fidanzano. Fitzgerald all’inizio della sua carriera presenta un suo manoscritto ad un editore che però rifiuta. Zelda, che non ha assolutamente intenzione di sposare un uomo senza soldi, lo molla di punto in bianco, riducendolo ad uno straccio ambulante (si ubriaca da solo per tre settimane). Cambia idea sul matrimonio solo quando Francis raggiunge la fama con “Di qua dal Paradiso”. Altro che due cuori e una capanna!
Durante la stesura de “Il Grande Gatsby” tra i due iniziano i primi litigi ed incomprensioni, dovuti anche, e soprattutto, alla malattia (schizofrenia) di Zelda.
♥ Gertrude Stein, scrittrice e poetessa statunitense, non ha mai negato la sua omosessualità. Nel settembre del 1907 conosce Alice B. Toklas, anch’essa scrittrice. Le due si innamorano e la loro relazione dura per tutta la vita, nonostante i momenti difficili legati soprattutto ai numerosi tradimenti di Gertrude con altre donne. “Autobiografia di Alice Toklas”, scritta da Gertrude e non da Alice, è la manifestazione palese del suo amore per lei.
♥ Raymond Clevie Carver Jr., scrittore, poeta e saggista statunitense, nel novembre del 1977 incontra la poetessa Tess Gallagher, se ne innamora e la sposa in seconde nozze (nel 1955 si sposa per la prima volta con Maryann Burk), nonostante il cancro che lo sta consumando. Tess gli rimarrà accanto fino alla fine.
♥ Dino Campana, poeta, conosce Sibilla Aleramo, anch’essa poetessa e scrittrice, durante gli anni della prima guerra mondiale. Il loro rapporto è fin da subito tormentato, in parte a causa della diversità dei loro caratteri (lui schivo e appartato; lei mondana e attiva) e in parte a causa della malattia mentale di lui. Il loro rapporto è diventato soggetto cinematografico in “Inganni” (1985) di Luigi Faccini e “Un viaggio chiamato amore” (2002) di Michele Placido. Inoltre, alla loro storia d’amore è dedicata sia la poesia “Sibilla” di Riccardo Savini, sia “Dino e Sibilla” di Daniele Miglio.
♥ A Arthur Rimbaud non importava nulla se i giornalisti scrivevano di lui e della sua relazione con Paul Verlaine, anzi, pare quasi che si divertisse a essere sulla bocca di tutti. I due poeti francesi, si facevano, infatti, vedere abbracciati e spesso ubriachi. Tra loro si instaura così una relazione fortemente intima e omosessuale, caratterizzata da innumerevoli spostamenti e vagabondaggi. Ma l’amore si sa, non è bello se non è litigarello e proprio durante il loro ultimo soggiorno a Londra, Verlaine decide di abbandonarlo per tornare dalla moglie e minaccia di uccidersi in caso di esito negativo. Rimbaud, spaventato dalle sue parole, lo raggiunge a Bruxelles ma Verlaine, completamente fuori di sé, spara contro di lui due colpi di pistola che lo feriscono al polso sinistro. Rimbaud lo fa subito arrestare, poi però appena si riprende ritira la denuncia. Nonostante ciò egli viene ugualmente condannato e da questo momento in poi Verlaine cade nella miseria più nera, mentre Rimbaud torna alla fattoria di famiglia.
♥ Ted Hughes, poeta e scrittore inglese incontra la poetessa Sylvia Plath durante un party che pubblicizzava una rivista per cui scriveva. Tra i due è subito amore e il 16 giugno 1956 si sposano con una semplicissima cerimonia. La loro relazione sembra andare a gonfie vele, tanto che lo stesso Ted afferma: “La mia vita in questi ultimi tempi è splendida, meravigliosamente guarita rispetto a com'era prima. Il matrimonio è il mio elemento naturale. Anche la mia fortuna prospera grazie ad esso, e così pure quello che produco. Non hai idea di che vita felice facciamo io e Sylvia o forse ce l'hai. Lavoriamo, facciamo passeggiate, ripariamo a vicenda quello che scriviamo. Lei è uno dei migliori critici che io abbia mai conosciuto e comprende perfettamente la mia immaginazione, e anch'io credo di comprendere la sua." Purtroppo la loro felicità si interrompe con le scappatelle del marito e il suicidio di Sylvia che in un ultimo gesto disperato inserisce la testa nel forno del gas. Dopo la sua morte, Hughes si è occupato dei suoi beni letterari.
♥ Virginia Woolf, scrittrice simbolo del XX secolo, sposa nel 1912 Leonard Woolf, teorico nella politica. Nonostante ciò, intrattiene diverse relazioni con donne che influenzano profondamente non solo la sua vita, ma anche le sue opere letterarie. Una di queste è Vita Sackville-West, poetessa e scrittrice inglese, famosa per i suoi scritti sul giardinaggio.
♥ Henry Miller, autore di “Tropico del Cancro”, si incastra in un triangolo amoroso alquanto strambo. Dopo un primo matrimonio nato “per gioco”, Miller si sposa una seconda volta con June Edith Smith, danzatrice statunitense, dichiaratamente bisessuale. June è la prima a credere nelle capacità letterarie di Miller e la loro storia d’amore è descritta dallo stesso marito nel romanzo “Trilogia della Crocifissione Rosea”. Durante un soggiorno a Parigi Miller conosce Anaïs Nin, scrittrice statunitense di origine francese, con la quale intrattiene una relazione, che viene presto condivisa anche con la moglie. Nin, infatti, rimane affascinata dall’aurea di femme fatale di June e afferma: “Quando June mi è venuta incontro, ho visto per la prima volta la donna più bella del mondo”.
♥ Louise Colet sostiene di essere stata la musa ispiratrice di Gustave Flaubert per la sua “Madame Bovary”. Mica niente. La poetessa francese si accompagna a colui che è considerato l’iniziatore del Naturalismo nel luglio del 1846. La loro relazione dura otto anni ma si conclude con l’intromissione di Alfred de Musset, figura emblematica del romanticismo letterario. La Colet descrive entrambi i compagni nei libri “Une histoire de soldat” e “Lui”. Così non fa un torto a nessuno! Tra l’altro lo stesso Alfred de Musset si accompagna a George Sand, scrittrice e drammaturga francese. Insomma: una passione per le letterate!
Tratto da "Osservatori esterni"

martedì 5 giugno 2012

Arcobaleno


Tanti anni fa, una strada lenta e panciuta, di quelle che nei paesi meno affollati del nostro si perdono in mezzo agli alberi e che, se capita, ti regalano anche volpi, lepri e camosci “crossing”, come recitano sempre i cartelli. Ha appena piovuto ed io sono felice. Ho a fianco la persona che amo e fuori c’è quell’aria quasi bagnata che fa venir voglia di starsene accoccolati davanti a un camino. Mentre la macchina scende giù verso il mare, ecco gli arcobaleni: uno, due, tre, quattro… come si fa a non credere che il mondo è nelle tue mani, con un cielo così! E già allora, quando un bambino non era nemmeno nell’aria, avevo pensato che le storie sugli arcobaleni sembrano inventate proprio per essere raccontate ai più piccoli.
Pentole magiche nascoste, elfi che ne custodiscono i segreti e divinità che attraversano il cielo usandoli come tappeto. Naturalmente, ça va sans dire, anche l’arcobaleno è divino: una divinità femminile per la precisione, il cui nome è Iride. Iride non è una dea qualunque: figlia di Oceano, è imparentata, non poi così alla lontana, con le Arpie, creaturine poco raccomandabili, che avevano volto di donna e ali di rapaci. Nasce dalle umide profondità di Oceano e ha l’arte del volo nel suo DNA. Viaggia fra cielo e terra sospinta dal vento, per portare ai mortali i messaggi inviati dagli dèi. È fatta in qualche modo di acqua e di aria, ma la cosa curiosa è che la sua storia non ha niente a che fare, almeno alle origini, con quel tessuto di colori che percorre i nostri cieli dopo il temporale.
Iride cioè non era a colori: nonostante il suo nome evocativo, non camminava sul ponte dell’arcobaleno. I colori sono arrivati dopo. L’arcobaleno, e Iride con lui, erano quindi per gli antichi soprattutto un soffio di vento umido, proveniente da lontano… e portavano messaggi: messaggi dal lontano mondo degli dèi. Gli dèi non ci sono più, ma alcuni messaggi arrivano ancora forti e chiari, non credete?, come i suoni dalle galassie lontane, o le stelle cadenti, che si sono spente chissà quando nel nostro universo… E se i nostri arcobaleni ancora nascondessero le parole mandate dagli dèi?


martedì 24 aprile 2012

Un pensiero sul mio taccuino...

Nel corso della mia vita volevo che le cose andassero diversamente, invece mi ha riservato sorprese inaspettate. Non ho mai saputo di preciso quale sia il giusto della vita, o le cose buone da poter sapere. Sapevo solo di vivere questa meravigliosa avventura, e condividere la gioia che offre con il mio vicino, o a malapena viverlo con onesta, sincerità e altruismo.
In un un mio giorno di silenzio, tramortita da una notizia che mi ha cambiato, ricordai una mia professoressa, sapete, sono quelle persone che quando le conosci non te ne dimentichi più, e le porti sempre con te, così chè da ricordartene quando vivi i momenti più critici. Nella sua prima lezione spiegava i punti interrogativi che la vita pone e che assorbiamo con il nostro caos quotidiano. Io, ricordando il mio piccolo mondo, notavo che ci sono così tante persone che non si sono mai fermate a considerare quale sia il significato della vita. Costoro ripensano agli anni trascorsi, si chiedono perché le loro relazioni si siano disintegrate e perché si sentano così vuote, sebbene possano aver adempiuto quanto si erano prefisse di compiere. A un giocatore di baseball che aveva sfondato nello sport fu chiesto che cosa avrebbe desiderato che qualcuno gli avesse detto, quando aveva cominciato a giocare per la prima volta a baseball. Costui rispose: "Vorrei che qualcuno mi avesse detto che, quando si arriva in cima, lì non c’è niente". Molte mète rivelano il loro vuoto solo dopo che sono stati sprecati interi anni per raggiungerle.
Dopo questa riflessione ci chiese di prendere un foglio e una penna e di scrivere cinque cose da fare nella vita. Cinque desideri fattibili che potevano appagarci in senso spirituale.
Cominciai ad abbozzare un foglio del mio taccuino, ma notavo che l'inchiostro non prendeva anima mentre scrivevo. Forse perchè conducevo una vita bellissima, coccolata e spensierata.
Dopo molti anni mi sono ritrovata a pensare a questo evento. Dopo che finalmente ho capito il senso di quel compito. Dopo aver capito di cosa è fatta la sofferenza. Ed ora la mia penna scrive forme in movimento. Ora l'inchiostro muove i fili di un'anima e di un desiderio. Un pensiero che vola alla ricerca dell'appagata tranquillità. Forse perchè gli ultimi eventi mi hanno portata a fare il resoconto di molti errori e non solo. Eppure, perseguitando i molti scopi prefissati, sentivo sempre lo stesso sentimento: una sensazione di vuoto che sembrava non poter essere colmato da niente.
Il mio foglio scritto:

1) Svegliarsi e avere il sole negli occhi;
2) Ridere fino alle lacrime;
3) Vedere qualcosa di maestoso e restare meravigliata dalla grandezza di Dio;
4) Assaporare qualcosa di etereo;
5) Conoscere l'amore e morire per esso.


martedì 17 aprile 2012

Lecco, 7 febbraio 2012

  Ora so cosa dirvi per augurarmi un buon compleanno e augurare a voi felicità.
  Stava per sfuggirmi.
  Per poco mi perdevo questo dono di consapevolezza.
  Mia madre mi aspetta a casa due volte al giorno almeno e ogni volta, dopo aver varcato la porta, mi cerca e mi bacia. In 30 anni quante volte sarà successo? Quasi mai ha mancato di farlo. E oggi sorprendo quello sguardo: “Sei felice di vedermi?!”. Realizzo. Mi stupisco per l’emozione dolce, quasi furtiva che prova nell’abbracciarmi. Lei sorride e glissa, discreta. Mio Dio, potevo non notarla quell’emozione. Ed è la cosa più bella che mi poteva capitare. Lo dico perché nella mia vita mi sono sentita rifiutata, non amata, non all’altezza e so che vuol dire la solitudine e il dolore. Per questo, questa può essere la stoffa del mio augurio e della mia speranza per la mia vita e per la vostra: l’amore che ognuno merita. Qualcuno vuole darcelo, attraverso un volto o uno sguardo. Vi auguro di accorgervene, mi auguro di accorgermene, sempre.

Buon Compleanno Lux

martedì 10 aprile 2012

L'amore?

Non si cerca. Non si aspetta. Non si sceglie. Nasce per caso, quando meno te lo aspetti. Arriva e basta. E lo può fare nel giorno più triste, nel periodo più buio, o addirittura quando hai perso le speranze e non lo desideri più.
Lui è così, non avvisa mai.